Antonio Panico nasce a Casalnuovo di Napoli il 27 gennaio del 1941. Primo di 5 figli, all’età di soli 11 anni e sotto una quasi imposizione del padre, non essendo portato per gli studi gli viene chiesto quale mestiere volere imparare. Egli, che già da bambino era affascinato dalle svariate botteghe di sarti che si distribuivano lungo il paese nativo, scelse proprio il sarto come mestiere.
Contrastato in un primo momento dalla famiglia, perché all’epoca il mestiere del sarto era intrapreso da giovani che non provenivano da famiglie benestanti. Contraria a questa sua scelta fu soprattutto la madre che conosceva bene i sacrifici che comportava questo lavoro ed avrebbe preferito che il figlio scegliesse altro.
Antonio Panico, pur essendo consapevole dei sacrifici e delle difficoltà che avrebbe dovuto affrontare, resta della sua idea; perché motivato da una grande passione e al tempo stesso affascinato.
Il suo primo approccio, lo ebbe presso la bottega di Giuseppe Ruotolo il quale, successivamente, all’età di 38 anni decide di prendere i voti sacerdotali e di trasferirsi in Brasile.
Antonio a quel punto capisce che Casalnuovo comincia a stargli stretta e decide di continuare la sua avventura a Napoli. Qui acquisisce esperienza e manualità in diverse botteghe per poi approdare infine alla bottega di Roberto Combattente, dove completa il suo iter formativo e all’età di soli 17 anni diventa, come si definiva all’epoca, “lavorante” ossia sarto finito.
Nel febbraio del 1964 Antonio inaugura la sua prima bottega di sartoria a piazza Amedeo in Napoli.
Nel 1970 gli viene proposto di essere il tagliatore ed il responsabile presso la sartoria Rubinacci dove resta per 22 anni e precisamente fino al 1992.
A questo punto, Antonio Panico, maturato mentalmente e professionalmente, decide che è giunto il momento di creare qualcosa di suo.
Il 19 marzo del 1992 inaugura il suo primo atelier in via G. Carducci a Napoli. Il successo e le tante meritate soddisfazioni non tardano ad arrivare, al punto che nel settembre del 1996 apre il suo secondo atelier in via dei condotti a Roma.
Da quel momento in poi la sua notorietà aumenta sempre più. Sia nell’atelier di Napoli che in quello di Roma cominciano ad arrivare clienti da ogni parte d’Europa e non solo, anche solo per il piacere di conoscere e di indossare un capo “Panico”. La sua fama si estende anche fuori dall’Italia; viene chiamato più volte in Giappone per poter soddisfare con il suo “su misura“ fatto rigorosamente a mano, anche quel genere di clientela.
Attualmente, il maestro Panico é affiancato nel suo lavoro dai figli Luigi, che sta seguendo le sue orme e Paola che si occupa dell’amministrazione e delle pubbliche relazioni con l’estero.