Ambiente accogliente e luminoso; Panico accoglie i suoi ospiti (non ama chiamarli clienti) perché, da buon napoletano, cerca di mettere a proprio agio chiunque varchi l’ingresso del suo atelier, accompagnandolo al divano rivestito di seta blu davanti al quale, adagiate su un tavolo si possono sfogliare libri di alta moda sartoriale e riviste, anche straniere, nelle quali si possono leggere articoli dedicati al maestro.
Ammirabile un antico scrittoio, sul quale vi è esposta la sua collezione di forbici antiche. Sulle pareti, rivestite di un parato rosso pompeano, risaltano tutt’intorno quadri di pittori ed anche quadri realizzati da alcuni amici-clienti che hanno voluto lasciare la loro impronta nell’atelier.
Nella sala centrale che divide il salotto dalla sala prova, vi è una stanza dedicata esclusivamente alla svariata esposizione dei tessuti. Qui si possono ammirare stoffe di ogni tipo: dal vintage ai tessuti pregiati fino a quelli sportivi. Al centro di questa sala vi e’ un tavolo sul quale sono dispiegati, per attirare l’attenzione del cliente, i tessuti più particolari sia per colore che per qualità.
L’atelier, specialmente il sabato mattina, si trasforma in un vero e proprio salotto nel quale si danno appuntamento gli amici-clienti più affezionati che davanti ad un caffè discutono del più e del meno per poi finire sempre le loro conversazioni parlando di sartoria.
Anche l’atelier di Roma, ripete quasi lo stesso stile di quello di Napoli. Qui, se pur solo il mercoledì, il maestro accoglie i suoi ospiti in questo immenso salone, illuminato da tre grandi finestre che affacciano direttamente su via dei Condotti.
Anche qui, tutto intorno si possono ammirare scaffali pieni di ogni genere di tessuto. Al centro del salone, su un enorme tappeto vi è adagiato un lungo tavolo in legno sul quale sono esposti i tessuti più pregiati e quelli più particolari, che attirano immediatamente l’attenzione del cliente.
Il mercoledì, per molti dei clienti è diventato quasi un rito, ritagliare per se qualche ora, recarsi in atelier o per un caffè o semplicemente solo per salutare il maestro e scambiare due chiacchiere.